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Ho "mal di schiena" ma di chi è la colpa? (parte 2)

2024-02-29 13:10

Massimiliano

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Ho "mal di schiena" ma di chi è la colpa? (parte 2)

Oltre agli erettori spinali e ai multifidi anche il disco intervertebrale può generare dolore alla schiena.

Nel post precedente scrivevamo che la prima famiglia di tessuti che possono generare dolore è rappresentata da quelli contrattili.


Diversi studi riportano atrofia, scarsa attivazione e precoce affaticamento dei muscoli erettori spinali e multifidi nelle persone che soffrono mal di schiena (diminuendo la stabilità della colonna, dischi e articolazioni sono esposti a maggiore stress).


La debolezza dei muscoli che decorrono lungo la colonna vertebrale può essere quindi causa di mal di schiena e, infatti, a conclusione, scrivevamo della necessità di riacquisire una buona funzionalità dei muscoli in questione attraverso un loro rinforzo.


Oltre agli erettori spinali e ai multifidi anche il disco intervertebrale può generare dolore alla schiena.


Il disco intervertebrale può essere causa DIRETTA di dolore somatico (il classico dolore a livello della cute circoscritto in una certa area) o INDIRETTA di dolore radicolare (si diffonde dalla schiena e scende lungo la gamba sotto il ginocchio).


Diretta perché la parte esterna dell'anulus è l'unica innervata e può essere causa di dolore lombare (NON ALLA GAMBA) se lesionato.


INDIRETTA perchè alterazioni dell'anulus come delaminazione (una caratteristica precoce della degenerazione del disco e consente alle singole lamelle di collassare nel nucleo o di gonfiarsi radialmente verso l'esterno), disidratazione, fissurizzazione (lesione dell'involucro esterno del disco intervertebrale formato da anulus fibroso più duro e da nucleo polposo più morbido) e protrusione costituiscono fattori che possono evidenziare un quadro di ernia che può sfociare in RADICOLOPATIA con sofferenza di una radice nervosa e sintomatologia distale da compressione e infiammazione del nervo.

 

Normalmente il dolore generato dal disco intervertebrale ha uno schema classico caratterizzato da:

 

 

  1. dolore lombare diffuso, spesso bilaterale e non localizzato;
  2. dolore presente maggiormente la mattina che va migliorando con il movimento e peggiorando con le posizioni mantenute per lungo tempo;
  3. dolore insorto molte ore successive all'attività, movimento, esercizio, che ha innescato il processo lesivo.

 

Dolore presente la mattina o insorto successivamente all'attività/movimento/esercizio perché il disco modifica il suo spessore e la sua idratazione in risposta a posizioni prolungate.

 

Misurando la nostra statura nelle diverse ore della giornata è possibile notare come la sera siamo un po’ più bassi rispetto al mattino. Questo avviene perché il costante carico durante le ore diurne causa la disidratazione e una diminuzione dello spessore del disco intervertebrale. Durante le ore notturne, con la diminuzione della pressione sulla colonna, avviene il processo inverso, il disco si reidrata e recupera il suo spessore.


Le lesioni discali sono favorite da forze ripetitive in:

  1. compressione;
  2. flessione;
  3. torsione associata a flessione.

 

Lo scopo di questi articoli è quello di dare una conoscenza minima, ma sufficiente, per discriminare la fonte del dolore.

Vi aspetto per i prossimi articoli, stimolante lettura per addetti al settore e non… ma prima di costruire grattacieli dobbiamo sapere e conoscere, il terreno dove si costruisce…!

 

MM

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